Cronologia degli eventi

lunedì 24 gennaio 2011

Battaglia tra i ghiacci

Quando Stalin decise di rafforzare le proprie difese sul golfo di Finlandia, invista di un possibile attacco tedesco, non si cura molto delle proteste di Helsinki e manda i suoi reggimenti, ma pecca di presunzione: il piccolo Stato scandinavo, che già ha predisposto efficaci piani tattici contro un'invasione, si rivela una preda difficile.

La "guerra d'inverno" fra la Finlandia e l'Unione Sovietica scoppiò il 30 novembre '39 quando l'Armata Rossa mosse proditoriamente all'attacco con trenta divisioni mentre la flotta del Baltico bombardava le coste meridionali del Paese. Il conflitto era esploso al termine di un mese di difficili trattative condotte dai sovietici per ottenere dalla Finlandia uno spostamento dei confIni nei dintorni del porto artico di Petsamo, la cessione delle isole Suursaar e Koivisto, il diritto d'ingresso per le navi dell'Urss nella baia di Lapponia e lo smantellamento delle linee fortificate che il maresciallo CarI Gustav Mannerheim. eroe della guerra d'indipendenza del '18 e nominato nel '31 presidente del Consiglio di Difesa, aveva fatto saggiamente costruire sull'istmo di Carelia. Stalin. soprattutto, voleva acquisire in qualche modo il porto di Hango (ch'egli chiamava "la Gibilterra del Nord") per un periodo di almeno trent'anni e proteggerlo con una guarnigione di 5.000 uomini. Il dittatore, infatti. tenendo d'occhio la politica aggressiva della Germania, voleva mettere a punto una solida strategia difensiva per 1'Urss nel Baltico: "Dobbiamo essere in grado -disse al Praesidium in settembre -di bloccare l'entrata del Golfo di Finlandia". Per difendersi da chi? "Dall'Inghilterra o dalla Germania -rispose -. Per ora i rapporti sovietico-tedeschi sono buoni ma a questo mondo tutto può cambiare". Scoppiata la guerra, dopo il primo mese di combattimenti l'Urss stipulò un patto di mutua assistenza con il governo ribelle comunista finlandese ma Helsinki si appellò alla Società delle Nazioni chiedendone l'intervento. Il consesso ginevrino, a metà dicembre, dichiaro l'Urss Stato aggressore e la espulse dalla Società delle Nazioni. Ma i finlandesi, combattendo eroicamente, prima distrussero, a


Gustav Mannerheim, qui a destra,

 A luI si doveva anche la rlorganizzazlone
dell'esercito attuata a partire
 dal 1931, e ll progetto della linea
 dI fortificazioni In Carella.
Gustav Mannerheim era nato nel 1867
 quando il suo Paese era un granducato
alle dIpendenze della corona russa,
 aveva frequentato la scuola di cavalleria
di Pietroburgo e nel 1904, quando scoppiò 1l
 conflitto tra Russia e Giappone,
 era tenente colonnello.
 Comandante di Corpo d'Armata
 all'inizio della rlvoiuzione del'17
 si batté a fianco dei "bianchi
 per l'indipendenza della Finlandia
.
fu lo stratega della difesa finlandese
Suomussalmi, una divisione di fanteria sovietica, poi respinsero in Carella una violentissima offensiva scatenata dai russi contro la Linea Mannerheim. Il l° febbraio '40, alle 12,45 in punto, scattò l'offensiva sovietica, che era stata voluta da Stalin personalmente. Tra il 4 e il 5 di quel mese i russi sferrarono complessivamente sette attacchi, contro la linea Mannerheim senza conseguire risultati di rilievo.  Il 13, finalmente, con grande sacrificio di uomini e di mezzi, l'Armata Rossa poté aprirsi una breccia nelle fortificazioni difensive ad est di Summa: un contingente di ben 980 carri armati pesanti fece strage fra i finlandesi. Il  maresciallo sovietico Timoscenko, che veniva chiamato "il Guderian russo", preparò così una battaglia in grande stile, quella di Viipuri e della baia omonima e che prevedeva di costituire una testa di ponte sulla riva nord-occidentale di Viipuri dopo aver attraversato la baia approfittando della spessa crosta di ghiaccio. la L'impresa si rivelò difficile perché i 12 finlandesi, a bordo di slitte blindate e 5 armate di mitragliatrici pesanti, e ricorrendo anche ai caccia bombardieri,  fecero strage fra la fanteria sovietica. Pur accusando ingenti perdite i russi, dopo tre giorni, conquistarono la città di Viipuri mentre cadevano in loro mano anche le isole fortificate della baia e il porto di Koivisto, nel Golfo di Finlandia. Da quel momento i contrattacchi fin· landesi divennero sempre più deboli e Mannerheim, nel corso di una riunione del comando supremo, dovette amara· mente ammettere che "la situazione è insostenibile perché, da tutte le parti, siamo a corto di uomini". I russi, triplicando i propri sforzi e impiegando anche speciali reparti d'assalto, riuscivano ad avanzare in Carelia. Ma soltanto sul finire di quel febbraio del '40, mentre il Consiglio militare interalleato (di Parigi) decideva di appoggiare militarmente la Finlandia annunciando l'invio di 500 aerei e 20( cannoni (che non sarebbero mai arri' vati) i sovietici sfondavano il fronte fin· nico a Summa e a Viipuri costringendo il governo finlandese a nuove trattative (29 febbraio '40). . Lo stesso Mannerheim, che era statq, lo strenuo animatore della resistenza, riconobbe che sarebbe stato insensato proseguire una guerra in cui le truppe finlandesi avevano già sacrificato il venti per cento dei loro effettivi. Così (1'8 marzo '40), una delegazione capeggiata dal filocomunista Paasikivi si recò a Mosca e quattro giorni dopo firmò . lapace. La Finlandia salvò la propria indipendenza ma dovette cedere all'Urss lo stretto di Carelia con la città di Viipuri nonché zone di minor conto lungo il confine fra i due Paesi e Hango, come aveva desiderato Stalin, venne "affittata"
all'Urss pertrent'anni.

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