A differenza dei suoi alleati, la Polonia era molto decisa a battersi -benché i suoi dirigenti si sentissero molto vicini ai capi nazisti, di cui condividevano l'anticomunismo e l'antisemitismo. Ma la Polonia si illudeva sulle sue forze: mentre i generali credevano di tenere per pa:recchi mesi, le loro truppe furono sconfitte in pochi giorni dall'irresistibile ariete delle panzerdivisionen tedesche. Il rintocco funebre polacco suonò quando, il 18 settembre, l'Armata rossa entrò a sua volta in azione. Il governo polacco si rifugiò in Romania, e il grosso delle truppe cadde prigioniero. Conformemente a una clausola segreta del patto russo-tedesco, la Polonia fu una volta di più smembrata tra i suoi grandi vicini. In definitiva l'Unione Sovietica si annetté i territori popolati in maggior parte da bielorussi e da ucraini che avevano fatto parte della Russia zarista, e portò la Lituania entro la sua zona di influenza. La Germania si annetté Danzica, la Posnania, l'Alta Slesia da dove espulse i polacchi: ma lasciò sussistere, intorno a Cracovia e Varsavia, uno Stato informe, che chiamò «Governo generale», che sarebbe divenuto forse più tardi una «Piccola Polonia» vassalla del Reich -di cui avrebbe potuto servirsi, nell 'attesa, in eventuali trattative con gli Alleati.
Questi, in effetti, non avevano alzato nemmeno un dito per soccorrere la Polonia. La garanzia solennemente offerta dall'Inghilterra era rimasta lettera morta -non era stata nemmeno considerata per un momento l'ipotesi di inviare la Royal Navy nel Baltico. L'esercito francese si era limitato a penetrare per qualche chilometro nella Saar, poi aveva fatto dietrofront. Una volta di più, la Francia e la Gran Bretagna si erano mostrate incapaci di aiutare un alleato; un simile atteggiamento passivo era la prova di una notevole debolezza. Un comportamento più aggressivo sarebbe stato pagante? Al processo di Norimberga sono stati rivelati i timori dei generali tedeschi; essi non avevano lasciato a Ovest che una sottile copertura di truppe, mal protetta da una linea Sigfrido incompiuta; a loro avviso, queste deboli corazze avrebbero potuto essere facilmente sfondate. Che ciò fosse in ragione di una mobilitazione molto macchinosa o che l'esercito francese mancasse degli strumenti meccanici atti a uno sfondamento, rimane il fatto che non era stata afferrata un'occasione che non si sarebbe più ripresentata
Nel '39 Italia e Germania stipularono il Patto d'acciaio, il quale prevedeva che se una delle due nazioni fosse entrata in guerra anche in veste d'aggressore, l'altra sarebbe dovuta entrare nel conflitto al suo fianco. Nel frattempo la Germania riuscì a stipulare un trattato di non aggressione con l'URSS, poco dopo il conflitto scoppiò, a causa dell'aggressione nazista alla Polonia il 1° settembre.
In Europa, soltanto l'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania (3 settembre). La "non belligeranza" proclamata dall'Italia (1° settembre) rivelò soprattutto un ritardo nella preparazione militare. Gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina dichiararono la propria neutralità.
Il conflitto fu immediatamente caratterizzato dalla nuova concezione strategica tedesca del Blitzkrieg (guerra lampo), sostenuta da Hitler, che prevedeva l'uso di carri armati e autoblindo raggruppati in reparti speciali "meccanizzati" che in caso di successo potevano avanzare di molti chilometri aggirando l'esercito nemico tagliando così le linee di rifornimento.
Erano le quattro del mattina quando la vecchia corazzata tedesca Schleswig-Holstein lasciò gli ormeggi di Danzica per cannoneggiare la vicina base di Westerplatte, fu il primo atto di guerra, sulla terra poco dopo l'attacco venne portato da due gruppi di armate, una nord comandata da Von Boch e l'altra sud comandata da Von Rundstedt. I due gruppi una volta sfondate le fragili linee difensive polacche si sarebbero ricongiunti nei pressi di Varsavia, con un movimento a tenaglia, ciò avvenne con un velocità che lasciò sbalordito il mondo intero. Infatti nonostante il numero di soldati quasi si equivalesse (1.500.000 soldati tedeschi contro 1.300.000 polacchi), fu la qualità delle truppe a fare differenza, oltre all'abilità dei generali tedeschi, in particolare Von Rundstedt, e Von Manstein (quest'ultimo forse fu il miglior stratega della seconda guerra mondiale). I mezzi corazzati e gli aerei tedeschi a metà settembre stavano per assediare la capitale, l'accerchiamento si creò il 24 settembre ma già dal giorno prima l'attacco aveva avuto inizio, il 25 verrà ricordato come il "lunedi nero" la città venne bombardata da 1200 aerei e un migliaio di cannoni d'artiglieria, il 27 Varsavia si arrese, in questa battaglia morirono circa 40.000 civili. Altre due settimane ci vollero ai tedeschi per liquidare le rimanenti forze polacche. Il governo di Mosca fece invadere la Polonia orientale, attenendosi ad una clausola segreta del trattato di non aggressione, così dopo venti anni la repubblica Polacca fu cancellata dalla cartina geografica, senza aver ricevuto un aiuto concreto dalle potenze occidentali.
Nel '39 Italia e Germania stipularono il Patto d'acciaio, il quale prevedeva che se una delle due nazioni fosse entrata in guerra anche in veste d'aggressore, l'altra sarebbe dovuta entrare nel conflitto al suo fianco. Nel frattempo la Germania riuscì a stipulare un trattato di non aggressione con l'URSS, poco dopo il conflitto scoppiò, a causa dell'aggressione nazista alla Polonia il 1° settembre.
In Europa, soltanto l'Inghilterra e la Francia dichiararono guerra alla Germania (3 settembre). La "non belligeranza" proclamata dall'Italia (1° settembre) rivelò soprattutto un ritardo nella preparazione militare. Gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina dichiararono la propria neutralità.
Il conflitto fu immediatamente caratterizzato dalla nuova concezione strategica tedesca del Blitzkrieg (guerra lampo), sostenuta da Hitler, che prevedeva l'uso di carri armati e autoblindo raggruppati in reparti speciali "meccanizzati" che in caso di successo potevano avanzare di molti chilometri aggirando l'esercito nemico tagliando così le linee di rifornimento.
Erano le quattro del mattina quando la vecchia corazzata tedesca Schleswig-Holstein lasciò gli ormeggi di Danzica per cannoneggiare la vicina base di Westerplatte, fu il primo atto di guerra, sulla terra poco dopo l'attacco venne portato da due gruppi di armate, una nord comandata da Von Boch e l'altra sud comandata da Von Rundstedt. I due gruppi una volta sfondate le fragili linee difensive polacche si sarebbero ricongiunti nei pressi di Varsavia, con un movimento a tenaglia, ciò avvenne con un velocità che lasciò sbalordito il mondo intero. Infatti nonostante il numero di soldati quasi si equivalesse (1.500.000 soldati tedeschi contro 1.300.000 polacchi), fu la qualità delle truppe a fare differenza, oltre all'abilità dei generali tedeschi, in particolare Von Rundstedt, e Von Manstein (quest'ultimo forse fu il miglior stratega della seconda guerra mondiale). I mezzi corazzati e gli aerei tedeschi a metà settembre stavano per assediare la capitale, l'accerchiamento si creò il 24 settembre ma già dal giorno prima l'attacco aveva avuto inizio, il 25 verrà ricordato come il "lunedi nero" la città venne bombardata da 1200 aerei e un migliaio di cannoni d'artiglieria, il 27 Varsavia si arrese, in questa battaglia morirono circa 40.000 civili. Altre due settimane ci vollero ai tedeschi per liquidare le rimanenti forze polacche. Il governo di Mosca fece invadere la Polonia orientale, attenendosi ad una clausola segreta del trattato di non aggressione, così dopo venti anni la repubblica Polacca fu cancellata dalla cartina geografica, senza aver ricevuto un aiuto concreto dalle potenze occidentali.
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