Cominciò allora un periodo di calma assoluta, che doveva durare più di otto mesi e che è stato chiamato la drole de guerre (la strana guerra). Non se ne può dare la responsabilità ai tedeschi; a più riprese, Hitler aveva dato l'ordine di attaccare ad Ovest, ma il cattivo tempo l'aveva obbligato a differire l'esecuzione. Dal canto loro gli eserciti alleati erano rimasti con le armi al piede. Certo, un simile atteggiamento risultava da un vasto piano di insieme; il tempo era prezioso per permettere alla Gran Bretagna di equipaggiare un potente corpo di spedizione, per ottenere la consegna degli aerei ordinati negli Stati Uniti, per portare a termine così le fortificazioni di campagna che avrebbero prolungato la linea Maginot sino al mare. Ma un'inazione così prolungata era molto dannosa per il morale delIe truppe. Tutto questo si spiegava forse con la speranza che la Germania non avrebbe attaccato ad Ovest e che avrebbe rivolto le sue forze contro l'Unione Sovietica? Effettivamente, quando l'Unione Sovietica attaccò la Finlandia nel corso delI'inverno 1939-1940, 1 un'ondata di antisovietismo scosse la Francia; furono concepiti piani per andare in soccorso dei finlandesi; si pensò persino di distruggere i pozzi di petrolio del Caucaso con dei raid aerei che partissero dalla Siria!
ln effetti, i dirigenti francesi e inglesi più risoluti -Churchill e Paul Reynaud che, nel marzo 1940, aveva sostituito Daladier come presidente del Consiglio -erano perfettamente coscienti dei rischi di una inazione troppo prolungata. Ma come attaccare la Germania? La via più diretta, se si eccettuava un attacco frontale della linea Sigfrido, era il passaggio per il Belgio. Ora il Belgio era neutrale, e tale intendeva restare; tutti i passi per preparare un ingresso delIe truppe alleate nel paese, sulIe quali i belgi pure contavano in caso di invasione tedesca, urta:rono contro il rifiuto di re Leopoldo. Democrazie entrate in guerra per salvaguardare il diritto dei popoli all'indipendenza non potevano risolversi a violare una neutralità.
Non restava che pensare ad attacchi periferici. Così si immaginò un fronte balcanico, a immagine di quello di Salonicco; ma gli Stati interessati si mostrarono poco propensi a impegnarsi -non essendo troppo certi di essere sostenuti; il solo successo ottenuto fu un mezzo impegno della Turchia, soltanto contro "ltalia.
Gli strateghi alleati volsero allora i loro sguardi verso la Norvegia. ln inverno, in effetti, il ferro svedese indispensabile all'industria di guerra tedesca transitava attraverso il porto di Narvik, essendo il Baltico preso tra i ghiacci. Se la strada del ferro fosse stata tagliata vi sarebbe stato un durevole indebolimento del potenziale di guerra tedesco. Inglesi e francesi prepararono dunque una spedizione, il cui comando spettò ai primi; si poteva sperare che il governo norvegese, tradizionalmente anglofilo, dopo aver protestato per la fonna, si sarebbe sottomesso. Ma le indiscrezioni filtrarono e i tedeschi precedettero gli Alleati -la Norvegia diverrà una magnifica base di attacco contro l'arcipelago britannico per gli aerei e i sottomarini. Il 9 aprile, le forze tedesche invadevano la Danimarca e la Norvegia; nel primo paese il successo fu completo -le truppe danesi capitolarono, e il governo si sottomise. Nel secondo, la resistenza militare fu più viva e soprattutto, malgrado l'appoggio di Quisling e dei suoi amici, i tedeschi non poterono ottenere che il re Haakon accettasse il fatto compiuto: il re si sarebbe battuto sino alla fine della guerra e avrebbe raggiunto l'Inghilterra. Cacciati da tutti i punti in cui erano sbarcati, gli Alleati riuscirono a conquistare solo Narvik.
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