Con l'entrata in guerra dell'Unione Sovietica, potenza euroasiatica, la guerra aveva assunto una dimensione nuova; doveva divenire mondiale con il conflitto americano-giapponese. La disfatta della Francia aveva permesso al Giappone di introdursi in Indocina, con il consenso forzato del governo di Vichy, in modo da tagliare la via e la strada ferrata verso lo Yunnan e isolare la Cina. L'attacco tedesco contro l'Unione Sovietica sorprese i dirigenti giapponesi ma essi rifiutarono l'invito tedesco di invadere la Siberia; si prepararono invece con scrupolo a conquistare in tempi brevi tutta l'Asia del Sud-Est. La condizione preliminare era di garantirsi contro un attacco della flotta americana; un raid audace di molte migliaia di chilometri sorprese la flotta americana all'ancoraggio di Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941; il successo fu completo; agli americani restarono solo tre portaerei in grado di combattere. Due giorni dopo, gli aerei giapponesi colavano a picco due potenti corazzate della Royal Navy. Per molto tempo i mari dell'Asia dovevano restare dominio riservato delle forze aeronavali nipponiche.
Attaccati così a tradimento, gli Stati Uniti entrano in guerra con una risoluzione unanime, come non lasciavano presagire le vivaci discussioni del periodo precedente. Ma se il loro potenziale industriale è immenso, per il momento essi non dispongono ancora di una vera industria di guerra, né di un potente esercito; la loro aviazione è appena nata, e la metà della loro flotta di combattimento è affondata. Nel frattempo, le vittorie giapponesi sono rapide e totali. Nel giro di qualche mese i giapponesi si impadroniscono di Hong-Kong, delle Filippine, degli atolli del Pacifico centrale, dell'Indonesia, della Malesia e di Singapore, poi della Birmania, dopo essersi introdotti pacificamente nel Siamo Ovunque, essi sono aiutati dai nazionalisti indigeni sollevati da un potente soffio di rivolta contro il colonizzatore bianco. L'India e l'Australia sono minacciate, e truppe debbono essere richiamate dal Medio Oriente per difenderle dalle manovre di avvicinamento. Certamente nel pacifico, le superfici da dominare sono infinitamente più vaste che in Europa; Tokyo è distante 6500 chilometri dalle isole Hawai e 10.000 chilometri separano Midway dalla Birmania. I giapponesi debbono contemporaneamente approvvigionare le loro [ruppe, proteggere i loro convogli contro i sottomarini americani e mettere il loro immenso e nuovo impero nello stato di difendersi e di produrre, prima che gli americani siano capaci di passare all'offensiva. Essi sperano quindi di dissuaderli a tentare l'avventura. Resta da sapere se la loro flotta da guerra, la loro aviazione, la loro marina mercantile e la loro economia possederanno la forza necessaria per portare a tennine le missioni gigantesche che sono loro affidate.
Ma i loro successi, aggiunti a quelli della Gennania, rendono molto precaria, dal giugno 1941 alla primavera del 1942, la posizione dei loro avversari. Sul momento, l'inesperienza americana non fa che accrescere i successi dei sottomarini tedeschi nell'Atlantico e il tonnellaggio, catastrofico, delle navi colate a picco. Il piano ambizioso della divisione del mondo che la Gennania, il Giappone e l'Italia hanno disegnato unendosi nel «patto tripartito» nel settembre 1940 sta forse
per realizzarsi?
Nessun commento:
Posta un commento