Nella primavera del 1941, la Gran Bretagna non è più in pericolo di morte, pur non avendo riportato grandi successi; tutte le sue iniziative per creare un fronte balcanico, dopo che Mussolini ha invaso la Grecia nell'ottobre 1940, si sono chiuse con dei fallimenti. Certo, un corpo di spedizione inglese ha rimesso piede sul continente; è troppo debole però per sostenere efficacemente i greci, abbastanza forte tuttavia per fennare l'offensiva in Africa da dove è stato richiamato. Quando, nell'aprile 1941, i tedeschi invadono la Jugoslavia, colpevole di aver rifiutato di aderire al «patto tripartito», e contemporaneamente la Grecia per portare aiuto agli italiani, gli inglesi devono indietreggiare, reimbarcarsi precipitosamente e abbandonare anche Creta, in seguito ad un'audace operazione aerotrasportata tedesca; non resta più a re Giorgio che. raggiungere il Cairo. Dato che sul continente i tedeschi rastrellano tutte le ricchezze e tutte le attrezzature disponibili, e che la certezza della loro vittoria porta molti occupati, a cominciare dal governo di Vichy, a «collaborare» con loro, l'ineguaglianza delle forze rimane troppo grande tra i due campi, tanto da far supporre che vada accrescendosi a detrimento dell'Inghilterra. Anche se questa non ha· perduto la guerra, non si vede però come e quando potrà vincerla. Almeno sino al 22 giugno 1941. Quel giorno la Wehrmacht invade l'Unione Sovietica.
Quest'attacco sorprende totalmente i dirigenti sovietici, Stalin per primo. Essi si erano impegnati in effetti a seguire correttamente il patto con la Germania, pur difendendo puntigliosamente i loro interessi; ma, al tempo stesso, avevano proceduto alle annessioni negli Stati baltici e nella Lituania, a danno della Romania in Bessarabia e in Bucovina, in Finlandia, anche suscitando i malumori di Hitler. Soprattutto il Fiihrer non aveva mai rinunciato al suo grande progetto del Mein Kampf, di riprendere verso Est la via tracciata dai cavalieri teutonici e di colonizzare la vasta pianura occupata dagli slavi, questi esseri inferiori, con il vantaggio ideologico supplementare di annientare l'eresia bolscevica.
Hitler lancia in questa crociata una grarlde armata europea; finlandesi, ungheresi, slovacchi, romeni e italiani, poi contingenti di volontari arruolati nei paesi occupati -ivi compresi alcune migliaia di francesi -si uniscono in effetti ai tedeschi: in totale 205 divisioni di fanteria, 30 divisioni blindate raggruppanti 4000 carri, appoggiati da 3000 aerei, sono lanciati in tre gruppi di armate, il cui obiettivo è contemporaneamente Leningrado, Mosca e l'Ucraina -magazzino di grano e riserva di ferro. È abbastanza per conquistare, occupare e conservare l'immenso territorio dell'Unione Sovietica?
Per sei mesi sembra che la risposta sia affermativa. La debolezza dell'Armata rossa si rivela in effetti tale da lasciare costernati; le «purghe» effettuate da Stalin hanno decapitato il comando supremo; gli effettivi sono numerosi, ma non sono preparati a una guerra moderna; i carri non sono raggruppati in grandi unità; gli aerei da caccia non sono più veloci dei bombardieri tedeschi; le fortificazioni vanno a pezzi. Dopo 18 giorni di guerra la Wehrmacht ha fatto un balzo di 450 chilometri. Il 2 settembre, Leningrado è sotto il fuoco dei cannoni nemici; il 25 settembre cade Kiev; 600.000 prigionieri vengono catturati. Il 2 ottobre comincia l'attacco su Mosca.
Ma, se i russi sono stati piegati, non sono finiti. Per preservare l'avvenire, essi sono riusciti a spostare verso gli Urali e al di là centinaia di fabbriche smontate e centinaia di migliaia di operai. Hanno fatto affluire forze fresche dalla Siberia e modificato il comando supremoè Zhukov che difende Mosca. Quando arriva l'inverno Leningrado è totalmente investita dalle forze tedesche, ma non cade; dinanzi a Mosca, i tedeschi debbono indietreggiare; era l'ultimo tentativodi guerra lampo, ma questa volta la vittoria non l'ha coronato. In Unione Sovietica appare chiaro che la guerra sarà lunga e che si trasformerà in guerra di logoramento. Nella primavera del 1942, i tedeschi sono ancora i più forti per attaccare; essi limitano questa volta i loro obiettivi al Volga e al Caucaso; una volta ancora i russi cedono terreno ma palmo a palmo; hanno imparato a battersi, e sono equipaggiati con materiale nuovo; inoltre il sistema del terrore che i tedeschi hanno instaurato nei territori occupati ha tagliato corto a ogni collaborazione, bloccato ogni disgregazione interna dell'Unione Sovietica.
Nessun commento:
Posta un commento