
Intanto gli inglesi hanno visto giungere a Londra i sovrani e i governi legittimi dei paesi occupati -Norvegia, Olanda, Polonia, Cecoslovacchia, Belgio -ai quali si sono aggiunti un pugno di francesi che hanno risposto all'appello lanciato il 18 giùgno dal generale De Gaulle; uniti sotto la bella bandiera di «francesi liberi» essi continuano la lotta in violazione dell'armistizio e malgrado il riconoscimento unanime del nuovo regime francese, detto di Vichy, come l'autorità legittima della Francia. Le flotte danese, norvegese e olandese, l'Indonesia, il Congo belga, l'Africa equatoriale raccolta intorno a De Gaulle sono delle carte vincenti non trascurabili per gli inglesi. Essi contano soprattutto, a dire il vero, sull'aiuto americano, che è loro assicurato a partire dal marzo 1941, quando Roosevelt fa votare dal Congresso è una delle decisioni più importanti della guerra -una legge detta «affitti e prestiti» che prevede da parte degli Stati Uniti la cessione gratuita, e solo contro promessa di rimborso dopo la guerra, del materiale di guerra agli Stati che si battono per la libertà; e per rendere il suo inoltro più sicuro verso le Isole britanniche, gli americani ne scortano essi stessi una parte nell'Atlantico.
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