Cronologia degli eventi

venerdì 7 gennaio 2011

Il regime di Vichy

Il paradosso dei collaborazionisti è che essi si dicevano nazionalisti, e alcuni lo erano sinceramente, ma al tempo stesso accettavano l'egemonia dell'occupante. Questa contraddizione è particolarmente sensibile nel comportamento del regime di Vichy. Nato dalla disfatta, aveva beneficiato del discredito della III Repubblica e dei partiti politici, che se ne erano resi responsabili. Il suo capo, il maresciallo Pétain, era oggetto di un'immensa popolarità e, durante l'estate del 1940, aveva realizzato, almeno nella zona Sud, la quasi unanimità nazionale intorno alla sua persona. Due serie di misure dovevano compromettere queste premesse favorevoli. Da una parte, sotto l'influenza soprattutto di Charles Maurras, teorico dell'Action française, il maresciallo Pétain finisce per instaurare un regime nuovo, battezzato «Rivoluzione nazionale>> che differisce dal fascismo su molti punti5 ma che vi si avvicina per altri; il primo risultato della Rivoluzione nazionale è di colpire alcune categorie di francesi -comunisti, socialisti, ebrei, massoni; il suo peccato originale èdi realizzarsi sotto l'occupazione e di reggersi con l'approvazione dell'occupante. D'altra parte, convinti che la vittoria della Germania è definitiva, i dirigenti di Vichy si impegnano in una politica di collaborazione con il vincitore; essi sperano di far fruttare alcuni atouts lasciati alla Francia dall'armistizio per ottenere una attenuazione delle sue clausole più dure -il ritorno dei prigionieri di guerra soprattutto. Ma Hitler si sottrae costantemente e non fa nessuna concessione; benché il rovesciamento delle alleanze, ricercato da Pierre Laval, sia rifiutato da Pétain, la politica di collaborazione serve l'occupante senza far guadagnare nulla ai francesi; va controcorrente rispetto all'evoluzione del conflitto; gli insuccessi della Wehrmacht rendono evidente ai francesi il fatto che la loro liberazione può realizzarsi solo con la vittoria degli Alleati.
Governo di Vichy è il nome comunemente utilizzato per indicare la nazione francese durante l'occupazione tedesca (1940-1944), il cui governo ebbe sede nella città di Vichy.
Il nome ufficiale dello Stato fu invece État français (Stato Francese), termine ormai decaduto dall'uso comune; al di fuori della Francia venne utilizzata nel dopoguerra la definizione "regime di Vichy" o "Francia di Vichy".
Il Governo di Vichy seguì la Terza Repubblica (Troisième République) e precedette il Governo provvisorio della Repubblica francese (GPRF - Gouvernement provisoire de la République française).
La capitale dello Stato Francese rimase formalmente Parigi, mentre Vichy risultava ufficialmente essere la sede temporanea del governo, in attesa del termine dell'occupazione tedesca di Parigi.
Nei primi anni della Seconda guerra mondiale lo Stato Francese ebbe un certo riconoscimento dalla comunità internazionale, mentre il governo in esilio di De Gaulle era supportato per lo più dalla Gran Bretagna. Almeno inizialmente l'attuazione di molte scelte strategiche impopolari da parte degli inglesi, come l'affondamento la flotta francese dopo l'armistizio del 23 giugno 1940, contribuì a rafforzare in molti francesi l'idea di essere stati abbandonati dai propri alleati.
Lo Stato francese fu creato dopo la disfatta politica e militare della Terza Repubblica, basata sulla dottrina della inviolabilità dei confini nazionali e della Linea Maginot e sulla politica di accomodamento (appeasement) nei confronti delle nazioni fasciste.
Nella situazione di emergenza creatasi con l'invasione tedesca, il 16 giugno 1940 il presidente della repubblica nominò Philippe Pétain presidente del consiglio.
Il successivo 22 giugno Pétain stesso firmò a Rethondes l'armistizio con i tedeschi. In base a questo trattato la Francia venne divisa in due parti: quella settentrionale, occupata dai tedeschi, e quella meridionale, denominata zone libre ("zona libera") dal governo di Vichy.
Il 10 luglio il parlamento conferì pieni poteri al Maresciallo Petain con il compito di redigere una nuova Costituzione, che venne scritta e mai promulgata. Di fatto venne decretata la fine della Terza repubblica e dato inizio ad un nuovo ordinamento che prese il nome di Stato Francese. Pétain prese il titolo di "Chef de l'Etat" (Capo di Stato), mentre i primi tre capi del governo che si succedettero ebbero il titolo di vice-presidente del consiglio.
Pétain instaurò un regime appoggiato dai movimenti fascisti, nazionalisti, monarchici ed antisemiti presenti in Francia e facendo leva sul carisma derivatogli dall'immagine di eroe della Grande Guerra. Le camere non furono sciolte, né i partiti furono proibiti. Tuttavia il parlamento fu "aggiornato fino a nuovo ordine" e mai più convocato.
Il 24 ottobre 1940 Petain ufficializzò la sua collaborazione con i tedeschi incontrandosi e stringendo la mano ad Adolf Hitler a Montoire-sur-le-Loir.
Sebbene avesse subito la distruzione della propria flotta a Mers-el-Kebir ed il bombardamento di Dakar), fino all'11 novembre 1942 il regime di Vichy rimase estraneo ad azioni belliche, venne considerato ufficialmente uno Stato neutrale e si limitò ad inviare la Légion des Volontaires Français (LVF) sul fronte orientale, per partecipare all'Operazione Barbarossa.
Charles de Gaulle, fuggito a Londra dopo la disastrosa ritirata di Dunkerque, creò il movimento Francia Libera ed esortò con il suo appello del 18 giugno tutti i francesi in patria e nelle colonie a continuare la guerra a fianco degli Alleati. Il generale denunciava l'incostituzionalità del regime di Pétain, che aveva forzato il Parlamento a delegargli pieni poteri per poi distruggere le legittime istituzioni repubblicane[senza fonte]. In un primo periodo lo Stato francese di Petain godette del riconoscimento della comunità internazionale, mentre De Gaulle ebbe difficoltà a far valere il suo pensiero in patria. Tuttavia, in seguito, con l'adesione alla Francia Libera di De Gaulle di molte colonie (Africa Equatoriale Francese e Camerun nell'autunno del 1940, Nuova Caledonia, Polinesia Francese e Nuove Ebridi in seguito) e con la progressiva perdita di popolarità del governo di Vichy, divenuto sempre più strettamente vassallo della Germania nazista, le Forces Françaises Libres (FFL) acquisirono una decisa rilevanza a livello politico e militare. In particolare negli ultimi due mesi del 1942, durante l'invasione alleata delle colonie nordafricane sotto il controllo di Vichy (denominata operazione Torch), la resistenza interna francese (specialmente in Algeria) dette un enorme contributo alle operazioni alleate.
La nostra battaglia per la Nuova Francia Socialista - Come ci amano! (manifesto francese del governo di Vichy)Nel novembre 1942, reagendo all'invasione alleata del Marocco e dell'Algeria, per prevenire un eventuale sbarco alleato nella Francia meridionale, tedeschi ed italiani invasero la parte di Francia sotto il controllo del Governo di Vichy (Operazione Anton), togliendo ogni autonomia allo Stato Francese. La resistenza del Governo di Vichy a tale invasione fu poco più che formale, limitandosi ad un invio di telegrammi al governo tedesco, protestando per l'invasione e dichiarando decadute le condizioni d'armistizio stipulate nel 1940. L'unico rilevante atto di resistenza fu l'autoaffondamento della flotta francese a Tolone.
Da quel momento e fino alla liberazione della Francia da parte delle truppe Alleate, il governo di Vichy, pur restando formalmente in carica, ebbe un potere decisionale quasi nullo, dipendendo quasi totalmente dal governo tedesco. Pétain nominò Capo del Governo Pierre Laval, con i poteri di dirigere (seppur molto limitatamente) la politica interna ed estera. Di fatto il più moderato Pétain si defilava ed il governo effettivo passava a Laval, più vicino ai nazisti.
Ma ancora alla vigilia dello sbarco in Normandia il presidente degli Stati Uniti così scriveva al Premier britannico:
« Quando l'America è entrata in guerra, l'unica Francia che conosco stava dalla parte dei tedeschi. »
(Franklin Delano Roosevelt, 1944)
Il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt e il generale Charles de Gaulle non furono mai in buoni rapporti, ma tale ostilità nei confronti delle Forze francesi libere e la perseveranza nel considerare il Regime di Vichy come legittimo governo francese era dovuta anche alla malcelata volontà da parte degli Americani di trattare la Francia come uno stato sconfitto. Roosevelt aveva infatti dato disposizione che venisse messa sotto occupazione militare americana: in tal modo intendeva smantellare l'impero coloniale francese ed estromettere per sempre la Francia dal girone delle grandi potenze, per lasciare dietro di sé un'Europa contientale debole e divisa. Furono soprattutto la fermezza di De Gaulle e l'opposizione della Gran Bretagna, che vedeva nella Francia l'unico possibile alleato europeo in grado ci controbilanciare le superpotenze russa ed americana, a mandare in fumo i progetti del presidente. Il 17 agosto 1944, in seguito all'invasione alleata della Francia, Laval dette le dimissioni ed il successivo 20 agosto Pétain fu costretto dai tedeschi a lasciare la Francia per trasferirsi in Germania. Così finiva lo Stato Francese.
Con il crollo del fronte germanico in Francia e la caduta successiva del Terzo Reich, l'esercito francese del generale de Gaulle entrò trionfalmente a Parigi, già liberata dai partigiani. Catturato, il maresciallo Pétain venne accusato di alto tradimento nei confronti della Repubblica francese, processato davanti alla corte marziale e condannato a morte. Charles de Gaulle tuttavia, a causa dell'età e delle precarie condizioni di salute, dispose che la condanna a morte fosse commutata in una condanna al carcere a vita. Il Maresciallo fu così internato all'Île d'Yeu, dove morì sei anni dopo.
Un poliziotto francese saluta un ufficiale tedesco davanti all'Arco di Trionfo a Parigi nel 1941.Lo Stato Francese mantenne formalmente l'autorità su tutta la Francia, inclusa la zona nord occupata dalle truppe del Terzo Reich.

In realtà la Francia risultava divisa in quattro parti
zona libera (chiamata zona del sud dal novembre 1942);
zona occupata (chiamata zona del nord dal novembre 1942);
est della Francia, dipartimenti annessi al Reich tedesco;
due dipartimenti del nord della Francia, amministrati militarmente dalla Germania.
Una parte dell'impero coloniale francese rimase fedele a Vichy:
Il Nordafrica (Marocco, Algeria e Tunisia) e l'Africa Occidentale Francese rimasero fedeli a Vichy fino all'invasione degli Alleati del novembre 1942 (Operazione Torch). Bisogna tuttavia ricordare che la resistenza francese a questa invasione fu minima e che a quella data le colonie manifestavano già una profonda insofferenza nei confronti di un regime sempre più asservito ai tedeschi.
la Siria ed il Libano rimasero fedeli al regime di Vichy fino alla loro occupazione inglese del luglio 1941. In seguito De Gaulle offrì ai due stati arabi la possibilità di accedere immediatamente all'indipendenza a patto che passassero dalla parte della Francia Libera.
l'Indocina Francese rimase formalmente sotto il regime di Vichy, ma di fatto era caduta sotto occupazione giapponese.
Per quanto riguarda l'Africa Equatoriale Francese, il mandato del Camerun, la Nuova Caledonia e la Polinesia Francese, queste colonie si schierarono immediatamente con la Francia libera.
Mentre un piccolo organico di forze armate sopravvisse col nome di 'Esercito dell'Armistizio' anche sotto l'occupazione tedesca, le principali operazioni per mantenere l'ordine pubblico furono attuate dalla Milizia francese, creata il 30 gennaio 1943 non solo come organizzazione paramilitare e strumento di lotta contro i partigiani fedeli a De Gaulle, ma anche come organo di polizia politica modellato sulle direttive dell'Asse (ad essa fu infatti affidato il compito di rastrellamento degli ebrei, inizialmente solo nella zona non occupata dalle truppe tedesche e poi in tutta la Francia tra l'inizio del 1944 e la Liberazione di Parigi).

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