L'URSS non si fermò e a novembre attaccò la Finlandia, per assicurarsi uno sbocco sul mare del Nord, il pretesto fu dato dal rifiuto di quest'ultima al rettificare alcune parti del confine, ma nonostante la schiacciante superiorità numerica dell'armata rossa, l'esercito finnico oppose un incredibile resistenza fino alla resa del marzo del 40, comunque, anche se la Finlandia perse dei territori riuscì a conservare l'indipendenza, l'unione sovietica lasciò sul campo 200.000 soldati 1.600 carri armati e oltre 600 aerei, quella che il generale Zuckov definì "la prova definitiva" si rivelò un fallimento quasi totale e mise in mostra tutte le carenze dell'armata rossa, dall'inefficienza degli armamenti alle truppe poco addestrate, tuttavia, al contrario dell'Italia i russi cominciarono a capire quello che dovevano fare per risolvere problemi così importanti.
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