25 marzo 1941 25 marzo 1999
"Cancellatemi Belgrado dalla faccia della terra. Invadete la Iugoslavia, distruggetemi l'esercito serbo con spietata durezza, non preoccupatevi di sondaggi diplomatici; né presenteremo ultimatum. Agite subito! Separatemi la parte meridionale del Paese, allo scopo di trasformarla in una base per ulteriori operazioni"
Hitler, foglio istruzioni n.25
La situazione del 25 MARZO 1941
La situazione, nel marzo '41, precipitò. Mussolini s'era impantanato in Grecia; Hitler era costretto ad attraversare la Iugoslavia, che era neutrale, per farlo uscire dal fango. Del resto una sua eventuale disfatta avrebbe provocato una invasione inglese sui Balcani. Ed era quella che sperava e stava aspettando Churchill. (alcuni avanzano l'ipotesi che a spingere Mussolini in Grecia sia stato proprio Churchill che sperava di mettere qualche sassolino slavo o greco nel perfetto ingranaggio della macchina bellica di Hitler). Hitler da dicembre in gran segreto (!?) stava preparando con i suoi generali l'invasione della Russia; gli era quindi necessaria una buona copertura alle spalle, con una Iugoslavia neutrale o almeno non ostile, anche se una buona parte antinazisti gli slavi lo erano.
Nella notte del 25-26 MARZO era dunque stata presa la decisione di ritardare l'Operazione Barbarossa di quattro settimane per dirigersi in Grecia. Il mattino dopo c'era stata la firma del Patto Tripartito con il governo (tutto filonazista) Iugoslavo che permetteva l'attraversamento del territorio. Ma fu invece respinto questo patto dalla Belgrado antinazista con un "colpo di Stato". Si formò un nuovo governo; a Belgrado scesero in piazza i nazionalisti con tutta la popolazione. Se il paese doveva perire, sarebbe perito combattendo contro Hitler e non favorendo Hitler. Il 27 marzo il Paese era in rivolta, ma quasi una rivolta festosa. Da Londra Churchill (da gran volpone) si preoccupò di far conoscere alla stampa la propria soddisfazione "finalmente la Iugoslavia ha ritrovato se stessa" ed esortava gli slavi ad "essere all'altezza di avvenimenti di portata mondiale"; e aggiunse: "La disfatta di Hitler e Mussolini é certa... Nessuno di voi può dubitare di fronte alle decisioni concordi delle democrazie di Gran Bretagna e d'America. Siamo decisi a impedire che la causa di libertà venga calpestata. Noi sappiamo che i cuori di tutti i serbi battono per la libertà e l'indipendenza del loro paese. Se la Iugoslavia dovesse piegarsi al destino...la sua rovina sarà certa ed irreparabile". Per il New York Times questa esplosione di fierezza nazionale jugoslava era "come un lampo che illuminasse le tenebre che c'erano sull'Europa nazista".
"L'entusiasmo popolare con le parole rincuoranti e decise di Churchill, traboccò per le strade, specialmente in Serbia, dove la gente a Belgrado si riversò nelle piazze, ballando e cantando canzoni che dicevano "meglio la guerra...meglio la morte che la schiavitù" (loro nei secoli precedenti l'avevano provata, non per nulla si chiamano sclavi e serbi (schiavi e servi). D'incanto - con tanta audacia - su una quantità di finestre vennero esposte bandiere francesi e inglesi, la folla cantò e danzò per le strade tutta la notte. Individuata la Mercedes del ministro tedesco fu coperta di sputi. La folla poi si riunì nella cattedrale per una solenne cerimonia; il giovane re Pietro II, riuscito a sfuggire, si calò all'interno del tempio da una grondaia; fu la sua consacrazione e il suo trionfo; nessun re al mondo era mai entrato in un tempio in quel modo per farsi incoronare. Un'apoteosi anche commovente". (A. Petacco - Storia della Seconda Guerra Mondiale.
La stessa notte, una reazione eguale e contraria - ma con tanti scatti isterici - venne registrata a Berlino. HITLER "il tradimento di Belgrado lo considerò come un affronto personale", e reagì come un selvaggio - scrive William Shirer - con uno dei più violenti accessi di rabbia di tutta la sua vita. Hitler era fuori di sè e battendo i pugni sul tavolo affermò che era "sua ferma intenzione vendicarsi della Jugoslavia, deciso a distruggerla, raderla al suolo "militarmente e politicamente, senza attendere eventuali dichiarazioni.... Agire subito!" . Non ci si doveva preoccupare di sondaggi diplomatici e non ci sarebbero stati ultimatum da presentare, ma senza indugio si doveva procedere con spietata durezza. Convocò tutti i capi militari, consegnò il foglio d'istruzione n.25, poi li affrontò illustrandone urlando il contenuto: " E' mia intenzione invadere la Iugoslavia con potenti forze con direzione Belgrado e il territorio più a sud, allo scopo sia di infliggere all'esercito iugoslavo una disfatta decisiva, sia di separare la parte meridionale dal resto del paese allo scopo di
BELGRADO - "Distruggetela!"
trasformarla in una base per ulteriori operazioni via terra. In particolare ordino quanto segue: non appena sia compiuta la concentrazione di forze sufficienti e le condizioni metereologiche lo consentono, tutti gli impianti a terra e la città di Belgrado devono essere distrutti con attacchi aerei continui di giorno e di notte". Hitler avvisò l'Italia. Mussolini rispose " Sono stati da me personalmente dati ordini per far affluire le nostre sette divisioni, che si uniranno alle altre tre già esistenti sui Balcani, più invieremo quindicimila uomini sulla frontiera....Desidero anche dirvi, Fuhrer, che se la guerra si rendesse inevitabile essa sarà, in Italia, molto popolare".
Hitler aveva dunque ordinato all'aviazione tedesca di bombardare Belgrado. E lo aveva fatto gridando terribili improperi: Goring doveva distruggere la capitale jugoslava cancellandola dalla faccia della terra "con attacchi aerei continui di giorno e di notte". E conformemente alla volontà di Hitler, Belgrado fu rasa al suolo. La città non era protetta nemmeno da una batteria antiaerea, perchè era stata fino allora considerata una Città Aperta; fu ridotta a un cumolo di macerie. Il fumo degli incendi si potevano vedere da molti chilometri. L'apocalisse causò 17.000 morti e 20.000 feriti. Il bombardamento era stato designato in codice con nome "Operazione Castigo"; lo scopo? Il rancore di un uomo. Questa "mossa sconsiderata" verrà studiato dagli psichiatri! Perchè è a Belgrado che Hitler iniziò la sua "autodistruzione". Hitler dovette essere soddisfatto del lavoro compiuto dalla Lufwaffe, così abbondantemente documentato dai cinegiornali (con l'inno della "cavalcata delle Walchirie") dai giornali e dai settimanali. Un tripudio di potenza!
Alla frontiera dov'erano ammassate 22 divisioni germaniche, 7 divisioni italiane e 9 miste, pronte a fare la passeggiata "lampo" (doveva durare secondo i piani di Hitler quattro settimane al massimo) c'era un certo ottimismo tra i comandi, giacchè era ragionevole sperare che il bombardamento terroristico e indiscriminato della capitale avrebbe indotto il governo reazionario a piegarsi e chiedere la pace. Quindi raggiungere Atene sarebbe stata una passeggiata!
Sbagliarono! Gli iugoslavi non si smentirono nemmeno in questa occasione e resistettero a dentri stretti sotto quella valanga di ferro e di fuoco. Il 9 aprile, dopo che era stata distrutta completamente Belgrado, quando fu chiaro che gli iugoslavi non intendevono cedere, l'attacco tedesco cominciò massicciamente via terra, dilagando con la potente e micidiale macchina bellica per tutta la Iugoslavia. Un inferno di fuoco fino in Grecia. Hitler voleva scalzare gli inglesi dall'Olimpo. Ci riuscì! Come a Dunkerque gli inglesi cercarono scampo via mare. L'aviazione tedesca martellò uomini e navi incessantemente. Inoltre i tedeschi salvarono dalla brutta situazione in cui si era cacciato Mussolini. (forse non casuale la sua presenza in Grecia - le carte segrete di Churchill, e il discorso di Alessandria di Mussolini del 20 aprile 1945 (vedi - 1945 - 6a parte) avvalorano l'ipotesi del Piano Zeppellin - Mussolini doveva attirare nella trappola dei Balcani, Hitler, fargli aprire un altro fronte per....."sbatterci contro il muso" Churchill)
In meno di un mese il "blitz" aveva portato i tedeschi in tutta la penisola balcanica. In Polonia, in Francia, Finlandia, Olanda, Norvegia, Romania, Bulgaria, Danimarca, Austria, Iugoslavia, sventolava la bandiera tedesca con le fiancheggiatrici Italia e la Spagna (qui un po' meno), e ora... la croce uncinata sventolava sul Partenone dell' Atene di Pericle. Il simbolo della democrazia. Il mondo continuava a guardare sbigottito all'efficienza terrificante della macchina bellica del Terzo Reich. C'era solo più l'Inghilterra. Sola! Churchill alla radio il 27 aprile impietosì il mondo. "L'Inghilterra é toccata e commossa come non lo è mai stata in nessun momento della sua lunga e gloriosa storia...... Ma abbiamo promesso aiuto agli slavi e ai greci, e ci sono regole precise che non consentono di agire altrimenti. A una sconfitta si può rimediare, ma un atto vergognoso ci toglierebbe il rispetto di cui ora godiamo in tutto il mondo.... intendiamo vincere o morire"
Ma come vincere? visto che era Hitler che stava vincendo. Ma Hitler non conosceva chi erano gli Slavi! E gli Slavi salvarono Churchill! Hitler era sceso in Iugoslavia quando mancava una unità nazionale fra gli stati balcanici; ma bombardardoli li aveva miracolosamente riuniti! 500.000 "fantasmi" cominciarono ad aggirarsi come corvi su un potente esercito che andava verso lo sfacelo con gli attacchi di piccoli commando; La sera del 25-26 marzo, Hitler aveva preso la decisione più fatale di tutta la sua vita! Ma non lo sapeva! Anche Churchill non pensava che a far sopravvivere l'Inghilterra ci avrebbero pensato gli Slavi. Il suo discorso alla nazione sembrò patetico. La gente si domandava se questo duello non fosse davvero impari e se la sua sorte non fosse già decisa. A salvarlo fu proprio la Iugoslavia di Belgrado. Lo scrive lui stesso nelle sue memorie "Quella di Belgrado? poche rivoluzioni hanno avuto uno svolgimento così tranquillo ma micidiale". Fu fatta in silenzio, da un popolo annientato, senza nessuna speranza, fatto di spettri perchè non esisteva più un popolo slavo; ma furono determinante questi fantasmi per le sorti della 2a guerra mondiale. La macchina di guerra tedesca era un perfetto ingranaggio bellico, meticoloso, efficiente, ma era un ingranaggio! E bastò mettere in mezzo i "sassolini" balcanici per fermarlo". Nessun storico al mondo ha mai messo in dubbio che l'invasione sui Balcani fu fatale a Hitler. Altrettanto fuori dubbio che nessun stato al mondo si liberò di Hitler da solo, come fecero invece gli Slavi.
"Fin dall'inizio - scrive lo storico L.M. Chassin - fu evidente che la situazione degli iugoslavi era disperata e che a parte il loro leggendario coraggio, avrebbero potuto giocare in loro favore solo la natura del terreno e le difficoltà di rifornimento. La Iugoslavia era circondata da tutte le parti. L'esercito non esisteva più, e quel poco rimasto era disorganizzato e si era trascurato in precedenza la preparazione. Ma anche con tutta la buona volontà non sarebbe servito a nulla. La Iugoslavia non esisteva più e, per quanto poteva dipendere da Hitler, non sarebbe mai più esistita. Hitler a Belgrado scatenò la 1a divisione corazzata la SS Adolf Hitler; quella con la più triste fama, appoggiata da altre 6 divisioni corazzate, delle 22 tedesche scese in campo. Un flagello. Uno spreco di mezzi, di uomini, ma soprattutto di prezioso tempo, dovuto all'affrettata e sconsiderata decisione presa da un uomo vanitoso e infuriato." Eppure, malgrado le apparenze, l'ostinazione slava di un intero popolo trasformatosi in tanti fantasmi silenziosi e aggressivi,
BELGRADO - "Distruggetela!"
iniziò a rendere prima difficile le posizioni dei tedeschi, poi la fece critica, infine problematica per tutto il Terzo Reich. Nessuno l'aveva messa in conto, ma costrinse Hitler a ritardare l'attacco contro la Russia. E questo gli fu fatale!! Il "suo" (nemmeno Mussolini era a conoscenza) progetto "Operazione Barbarossa" - l'invasione della Russia - avrebbe dovuto scattare all'inizio di maggio. Nel segretissimo comunicato n.21 del 18 dicembre, informava i suoi più fidati generali dell'invasione da compiersi con tutte le unità a disposizione. Innanzitutto tutte le divisioni corazzate.
Gli strateghi avevano letto minuziosamente ogni pagina della campagna di Napoleone. Non volevano fare la sua fine, farsi sorprendere dal gelo. La campagna quindi doveva svolgersi nell'arco massimo di quattro mesi. Quindi partire all'inizio di maggio e concluderla già a fine Agosto, massimo Settembre. Hitler aveva previsto non più di 100 giorni per giungere a Mosca. Doveva insomma essere una rapida campagna. Hitler invece a causa dei Balcani, ritardò di 6 settimane; inoltre senza tutte le divisioni, e in più l'inverno in Russia arrivò in anticipo di 6 settimane quando ormai i panzer erano alle porte di Mosca. Le 12 settimane di ritardo provocarono il disastro, la disfatta. Come Napoleone, Hitler non arrivò mai a Mosca, ma giunsero entrambi alle porte di una città vuota, data alle fiamme dagli stessi russi, con temperature a 40 gradi sottozero e con tutti i rifornimenti tedeschi bloccati dalla neve. Mentre i russi erano imbottiti di pellicce, "filavano via come il vento sulle loro piccole slitte nella tundra innevata" e nell'andata si portavano dietro la bottiglia di Wodka da scolare, poi arrivati a destinazione la riempivano di benzina e si trasformavano nelle micidiali "molotov". Ogni bottiglia di wodka vuota riempita poi di benzina era un carro armato eliminato, e ogni carro armato eliminato - Molotov il generale che inventò il "gioco", in premio cinque bottiglie di wodka, per ricominciare da capo il "gioco"; questo "sport" diventò micidiale.
Fatto singolare, e non certo di buon auspicio, Hitler per invadere la Russia, scelse la data del 22-23 GIUGNO, proprio lo stesso giorno quando Napoleone decise di invadere la Russia. Voleva sfidare il destino!
".... Questo rinvio all'attacco contro la Russia, allo scopo di permettere al Signore nazista della guerra di sfogare il suo rancore personale verso una piccola nazione balcanica che aveva osato sfidarlo, fu forse la decisione più catastrofica di tutta la carriera di Hitler. Non é eccessivo dire che nella circostanza che la prese questa decisione, durante un momento di ira convulsa, egli gettò via l'ultima preziosa occasione di vincere la guerra e di fare il più grande impero della storia tedesca, e di se stesso il padrone dell'Europa" (W. Shirer, Storia del Terzo Reich, Einaudi ed. pag 893)
Arriviamo al finale! Gli slavi considerati subito per spacciati, non solo fecero fallire i piani di Hitler, ma si liberarono da soli dai tedeschi e dagli italiani. Quando, in aprile, Hitler aggredì la Iugoslavia, Tito era già al lavoro per organizzare la resistenza; spuntarono 500.000 partigiani dal nulla. Tito che li guidava, dimostrò delle grandi doti militari e strategiche, tenendo impegnate più di venti divisioni. Quando i nemici attaccavano un territorio, Tito si spostava in un altro settore dopo aver fatto terra bruciata. Tecnica del "gatto col topo". Sette offensive tedesche fallirono miseramente. Le "tane di lupi" furono micidiali. Il terreno operativo fu disseminato di agguati. Spingevano i tedeschi sia ad attaccare sia a ritirarsi, per farli cadere nelle trappole. E ogni metro del terreno iugoslavo era una trappola. La Lufwaffe aveva distrutto (che pazzesco errore strategico!) i ponti sul Danubio, sulla Drina, sulla Sava, ma presto si rivelarono strategie suicida, anzi quelli rimasti intatti, li fecero saltare gli stessi partigiani. Così costretti ad aggirarli su un territorio che non conoscevano, i tedeschi caddero nelle numerose trappole di un terreno infido.
Una vittoria così schiacciante che alla fine (nel '45) preoccupò persino Churchill che temeva un'eccessiva espansione del comunismo e dell'influenza dell'Unione Sovietica. La risposta di Truman non fu quella che Churchill si aspettava:
Il Presidente replicò infatti che soltanto un attacco diretto delle forze iugoslave contro gli americani lo avrebbero indotto a permettere il coinvolgimento degli americani nei Balcani. (e per fargli capire meglio le sue intenzioni, gli mise davanti le informative inviate a Eisenhower e Alexander, dove li riteneva responsabili dei ritardi nel Pacifico; insomma bisognava - subito - smobilitare dall'Europa).
LA COINCIDENZA (speriamo non iellatoria, come quella delle due date Napoleone-Hitler)
La guerra di questi giorni del 1999, é iniziata proprio con i bombardamenti il 25 MARZO, la stessa data con il fatale ordine di Hitler "bombardate Belgrado con attacchi aerei continui di giorno e di notte" con gli stessi obiettivi, con le stesse aspettative e le stesse rosee previsioni. (che però si rivelarono fatali).
Bombardamenti con un grosso e madornale errore strategico. Si colpiscono i ponti! Tito e i suoi partigiani i ponti, le ferrovie, i magazzini, li facevano saltare e bruciare loro stessi. Se avessero avuto chi li bombardava avrebbero perfino risparmiato le cariche di tritolo. L' attacco potrebbe provocare una autotrappola. E' facendo saltare i ponti che misero in trappola le truppe di terra, in una terra che era diventata tutta infida. Mentre la Lufwaffe servì a nulla, solo a fare qualche buco in mezzo a tanti altri buchi. Perchè in Iugoslavia i "buchi" e gli anfratti non mancano, sono le fortezze naturali; sono le tane dei "lupi".
http://cronologia.leonardo.it/la60.htm
Fonti del testo sono degli autori citati, delle opere mezionate, una sintesi di vari capitoli di: Winston Churchill, La Seconda Guerra Mondiale, 1948-51 Di Erwin Rommel Diario. La Seconda Guerra Mondiale di Arrigo Petacco, Curcio Ed. E dai 35 volumi di Storia Mondiale di Cambridge Edizione Italiana Garzanti L'autore che scrive, lo ha fatto con obiettività. Anche se è stato in Iugoslavia, arrestato, umiliato e non ne ha affatto un buon ricordo.
BELGRADO - "Distruggetela!"
TESTO del giornale sopra - Il proclama DEL FUHRER HITLER - " ...Il popolo tedesco non nutre alcun odio contro il popolo serbo, però intende fare i conti con quella banda di malviventi serbi la quale crede di potere mettere i Balcani al servizio dei guerrafondai, i sabotatori della pace europea. Le forze armate del Reich non deporranno la spada finchè non sarà spezzata via la banda dei congiurati di Belgrado, e l'ultimo inglese, come a Dunkerque, non abbia lasciato il continente. Sappiano i popoli colpiti da così sciagurata cecità che essi debbono la loro sventura ai peggiori nemici che il continente abbia mai avuto: l'Inghilterra. Voi soldati sarete umani ovunque l'avversario si mostrerà umano; dove, invece, esso mostrerà la sua brutalità, voi lo annienterete interamente"
TESTO del giornale sopra La dichiarazione di MUSSOLINI
MUSSOLINI "...un'ondata di incoscienza é passata sulla Iugoslavia, ha ascoltato la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, e nella notte del 27 é passata tra i nemici dell'Asse. Intendevamo porre le basi di leali rapporti, assicurare l'avvenire alla Iugoslavia, evitare che la pace dell'Adriatico fosse turbata, le garantivamo l'agognato sbocco sull'Egeo; invece hanno stracciato il Patto, hanno fatto causa comune con la Gran Bretagna, con una cricca di delittuosi uomini politici di Belgrado e lanciato appelli di aiuto agli Stati Uniti per farsi trascinare fatalmente in una guerra. Di fronte a questo fatto agiremo anche noi in stretta collaborazione con la Germania"
TESTO del giornale sopra (Il corsivo del Direttore "IL TRADIMENTO DEI SERBI"
"....Inutilmente la Gran Bretagna tenta di turbare la creazione di un nuovo ordine europeo, inutilmente spinge alla rovina il popolo iugoslavo; ma questa non é una guerra che si può vincere con i mercenari, con una manciata di sterline. La parola del Fuhrer non lasciano luogo ad equivoci. l'Asse non deporrà la spada finchè l'Europa non sarà liberata da popoli di seconda categoria senza coscienza e senza onore. Nessun vantaggio potrà venire a Churchill dalla rovina della Iugoslavia da lui cinicamente voluta. La conferenza di Parigi aveva donato alla Serbia territori e popolazioni che non erano e non volevano essere serbe; per coloro che ricordano, nelle sanguinose lotte intestine fra le etnie, tuttora presenti, i traditori di Belgrado non sono stati capaci di risolverle. Noi davamo il modo di compiere serenamente il processo di riunificazione delle varie stirpi: croati, sloveni, montenegrini, musulmani, macedoni. Con il Colpo di Stato della cricca serba mai un simile tradimento é stato compiuto ai danni del proprio paese. Raramente e forse mai , é stato compiuto nella storia un simile disonorante tradimento della parola data" .
Se gli Iugoslavi si schieravano col Fuhrer, Hitler avrebbe vinto la guerra nell'agosto del 1941 !! Nessun storico al mondo ha mai messo in dubbio che l'invasione sui Balcani fu fatale a Hitler.
Ora sembra che debbano rimpiangere quella scelta ! Sono nella stessa situazione ! dice il direttore del TFF, Dr. Jan Oberg. "Io non credo che un qualunque stato sovrano e riconosciuto accetterebbe tutte le disposizioni CIVILI (POLITICHE) e l'implementazione di quelle MILITARI sul proprio territorio previste dell'accordo di Rambouillet . Nessuno Stato gradisce ricevere ultimatum del tipo "firma o sarai bombardato" - in particolare non quando il piano in questione implica, de facto, la fine del suo stato di Stato Sovrano con la sua integrita' territoriale".
E se domani con un documento simile a quello di Rambouillet, l'"autodeterminazione dei popoli" e l'Indipendenza" la chiedessero tutti i Veneti, o gli Altoatesini, la democrazia degli abitanti di queste regioni sarebbe rispettata? il Veneto e l'Alto Adige chiederà l'intervento dell'ONU? Ci sarà il bombardamento di Roma se non sarà concessa l'indipendenza? E gli indipendentisti li chiameranno Esercito di Liberazione o terroristi? Le caserme e i militari italiani in Veneto e in Alto Adige saranno eliminate e concesso un esercito proprio? Cosa accade se un veneto o un altoatesino si arruola all'esercito di liberazione del suo paese e non risponde più all'autorità dello Stato sovrano ? (giusto o sbagliato che sia - vedi Repubblica di Salò)
Il Veneto sembra proprio che ci stia pensando. Se passa il Kosovo - mormora - passerà anche il Veneto! Tanto più che i veneti non sono venuti da una regione vicina, ma ci sono nati nel Veneto. E se non fanno in fretta rischiano che l'indipendenza la chiedano gli stranieri. A Vicenza sono già 50.000. Con le nuove nascite e i nuovi arrivi la maggioranza presto sarà di un'altra etnia. ( in un paese sono già in maggioranza). Se non utilizzano in fretta la fecondazione a vitro, o la clonazione per ripopolarlo, nel 2015-2020 i veneti entrano in minoranza. Gli stranieri hanno un tasso di natalità 3 : 0/00, gli italiani 1,2 : 0/00
Il Kosovo nel 1970 aveva solo 1.000.000 di abitanti, Pristina 40.000. Nel 1997 ne contava 2.700.000 e Pristina 267.000 abitanti. Ultimamente - si afferma da più fonti (anche se ha il tasso di natalità altissimo il 3 - 0/00, quindi matematicamente non poteva raggiungere le cifre di oggi) più della metà della popolazione non era registrata, non era iscritta in nessuna anagrafe, ufficio imposte, unità sanitarie, asili, scuole, distretto militare, registro auto, televisione. (i dati dai vari annuari De Agostini) Se a un italiano - ipotesi - stracciano la carta d'identità, può dimostrare in mille modi che esiste, con i relativi riscontri incrociati ! Ma se nasce, vive e lavora continuamente in clandestinità, solo in questo caso non gli é possibile; in questo modo non può chiedere di farsi ricoverare, studiare, avere i diritti civili. E se non ha casa e un lavoro non può chiedere la cittadinanza, normalmente viene espulso. Se un cittadino veneto o altoatesino non si presenta alla leva viene considerato un disertore dallo Stato Sovrano, anche se ha indossato la camicia delle varie leghe del proprio territorio per quella che lui e la popolazione della sua regione ritiene una giusta causa. (anzi, con le leggi dello Stato Sovrano è considerato un terrorista).
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