Nella bella giornata estiva di lunedi 14 agosto 1939 un gruppo di altissimi ufficiali tedeschi sale in auto al Nido dell'aquila , sull'Obersalzberg, la residenza montana di Hitler. Il Signore della Guerra Ii ha convocati d'urgenza per un importante annuncio. I capi delle tre armi, von Brauchitsch, Goring e Raeder, e uno stuolo fra i piu noti feldmarescialli,da von Rundstedt a von Leeb, da Kluge a von Reichenau, da List a Blaskowitz, a von Witzleben (quest'ultimo destinato a essere impic• cato, quattro anni piu tardi, con una corda da violino, per ordine del suo stesso FUhrer) fanno cerchio, in piedi, nell'atrio della casa di Hitler, il Berghof, e ascoltano in silenzio. Il Signore della Guerra parla a lungo: «Probabilmente nessun uomo avra mai piu l'autorita che io possiedo» dice; questo è quindi il momento buono per agire contro la Polonia e risolvere, una volta per tutte, la questione di Danzica: la Germania pretende che l'antico porto anseatico, creato «citta Iibera» dal trattato di Versailles nel giugno del 1919 torni alla grande patria germanica. Hitler svela la sua carta segreta n ministro degIi Esteri nazista Joachim von Ribbentropea Mosca per firmare un patto di non aggressione con l'Unione Sovietica: «Così, ora, la Polonia si trova nella posizione da me desiderata mentre l'Oriente, in caso di un blocco economico, ci fornira grano, bestiame, cuoio, zinco». Il Fuhrer conclude che, per quanto riguarda il casus belli, basta far ricorso a «una buona giustificazione per iniziare la guerra. Non importa che sia plausibile. AI vincitore non sara chiiesto, dopo, se aveva detto la verita o no». Infine ammonisce i generali: «Nessuna pieta. Siate brutali. La forza fa diritto». L'indomani l'OKW (Ober Kommando der Wehrmacht) fissa Quale giorno dell'attacco alla Polonia il sabato 26 agosto (giorno Y) alle 4.15 del mattino (ora X). La disposizione ha carattere definitivo e il generale Franz Halder, Capo dello Stato Maggiore generale dell'esercito, lo annota sul proprio diario. Ma si sbaglia. Nelle ore che seguono, uno dei cardini sui quali Hitler ha appoggiato la sua azione contro la PoIonia viene a mancargli: Mussolini. Invitato con una lettera personale del Fuhrer «a marciare accanto alla Germania», il duce risponde imbarazzato tramite l'ambasciatore italiano a Berlino Bernardo Attolico -che, per mancanza di materie prime e di mezzi bellici, l'Italia, al momento, non e assolutamente in grado di scendere in campo. Ventiquattro ore dopo aver rinviato l'attacco indicato in codice come «Caso Bianco» -Hitler fissa un nuovo «giornoY» pervenerdi10 settembre .E nell'attesa -mentre Roosevelt invia messaggi urgenti a Hitler e al presidente polacco Ignacy Moscicki, invitandoli ad appianare le divergenze senza ricorrere alle armi, e Papa Pacelli, in un appello radiofonico, scongiura «nel nome di Cristo» i «potenti ad ascoltarci» -il Fuhrer scrive di nuovo a Mussolini chiedendogli «quali strumenti bellici e Quante materie prime» gli occorrono per l' entrata in guerra. La risposta di Roma e una cosi onerosa lista di materiali (qualcosa come 13 milioni di tonnellate e da mandare subito) che Ciano, nel suo diario, commenta: «E tale da uccidere un toro, se la potesse leggere». In realta c'e stato un equivoco nel conteggio p, come dirà. piutardi Attolico, la lista e stata gonfiata di proposito «per scoraggiare i tedeschi dal venire incontro alle nostre ingenti richieste». Sono gli ultimi sei giorni di pace, dal 26 al 31 agosto, fra Germania, Inghilterra e Francia si intreccia una fittissirna rete di contatti e di scambi. Il francese Edouard Daladier, tramite l'ambasciatore Robert Coulondre, scrive al Fuhrer: «La pace e soltanto nelle vostre mani». E a questo punto fra Hitler e Coulondre si svolge una scena indimenticabile. Hitler risponde, «cupo e duro», che «Le cose sono troppo avanti, adesso». Coulondre, violando l'etichetta diplomatica, vuole intervenire esclamando: «Signor Cancelliere, lei che ha costruito un impero senza versare una goccia di sangue, pensi aIle donne, e ai bambini...».Il Fuhrer allora ripete sottovoce, in tedesco: << Ach die Frauen die Kinder>> e preso sottobbraccio Ribbentrop si allontana con lui dalla scrivania e Coulondre li segue con lo sguardo, folgorato da un pensiero: «Ebbi un attimo di assurda speranza». Ma Hitler si volta e dice: «E tutto inutile». Gli inglesi replicano offrendosi di combinare negoziati diretti tra Germania e
Polonia, se il Fuhrer promette di condurli pacificamente. Hitler fa allora sapere che non ci sarà conflitto se l'avra vinta su Danzica. E una risposta disonesta, perche a lui preme soltanto isolare la Polonia e non evitare la guerra;ma neanche gli inglesi sono perfettamente corretti perche sanno benissimo che, una volta allontanato il pericolo di un conflitto armato, sara assolutamente impossibile strappare ai polacchi qualsiasi concessione. Ormai, solo un miracolo puo salvare la pace ma «il tempo dei sogni», scrive G. Orwell sul New Stateman, «e ormai finito». Giovedi 31 agosto 1939 Hitler prende la decisione definitiva e dirama da Berfino l'ordine che doveva lanciare il pianeta nella sua guerra piu sanguinosa, la Direttiva N. 1per la condotta di guerra: «Ora che tutte Ie possibilita politichedi risolvere con mezzi pacifici la situazione sulla frontiera orientale, divenuta intollerabile per la Germania, sono esaurite, mi sono deciso a una azione di forza» dice il documento, diffusoin solo otto copie, contrassegnato come Geheime Reichssache, affare segretissimo di stato. «L'attacco contro la Polonia sara compiuto in conformita ai preparativi fatti per il "Caso Bianco". Data d'attacco: 10 settembre 1939. Ora dell'attacco: 4.45 delmattino». Hitler non dice proprio la verita: tutte le possibilita non sono, almeno per lui, esaurite. Mentre questa comunicazione viene inviata ai comandi dei gruppi d'armate, infatti, sta già. dispiegandosi un'ultima manovra nazista per separare la Polonia dalla Gran Bretagna. Due giorni prima, il 29 agosto, il FUhrer ha avanzato un'offerta fonnale e una richiesta fonnale all'ambasciatore inglese a Berlino Henderson: era disposto a negoziare direttamente con la Polonia se l'indomani, cioe mercoledi 30 agosto, giungeva a Bertino un plenipotenziario polacco. A parte il fatto che era difficile, in così poche ore, inviare un rappresentante da Varsavia; a parte il fatto che i polacchi erano onnai estremamente diffidenti, Henderson osserva che quell'improvvisa proposta «aveva tutto l'aspetto di un ultimatum». Il Fuhrer sperava, dunque, che in caso di rifiuto dei polacchi a questa trattativa in extremis essi fossero considerati dagli anglo-francesi come l'unico ostacolo frapposto a un accordo pacifico con la Gennania. Ma, stavolta, gli inglesi non abboccano all'esca nazista. Consigliano Varsavia di cercare, sì, una soluzione di compromesso, ma rifiutano di esercitare pressioni: e «assurdo», dichiara secco il ministro inglese Halifax. E poi, quali sono Ie reali pretese tedesche? Finalmente, per la prima volta, Ie richieste dei nazisti sono state specificate in sedici punti (che comprendono: restituzione di Danzica al Reich; plebiscito nella zona del Corridoio; comunicazioni extraterritoriali fra la Gennania e la Prussia Orientale; scambio delle popolazioni e garanzie sui diritti dellereciproche minoranze). L'ambasciatore inglese Henderson -che troppo tardi si rendera conto della doppiezza nazista -considera i sedici punti come «generosi», tanto che alle 2 del mattino sveglia l'ambasciatore polacco a Berlino, Josef Lipski, sollecitandolo a prendere iniziative. Ma gia i tedeschi, da tempo in grado di decifrare i codici diplomatici polacchi, sanno che l'ambasciatore non dispone di pieni poteri per accogliere subito Ie richieste di Hitler il quale, d'altra parte, non ha alcun interesse a intraprendere con la Poloniavere e proprie trattative. Cosi in quell'alba di venerdi 10 settembre, la Polonia viene invasa da un blitz senza precedenti. Alle dieci Hitler si reca al Reichstag, attraverso vie quasi deserte. Nel suo discorso il Fuhrer liquida innanzitutto IItalia, ringraziandola per l'appoggio morale ma aggiunge agli obbedienti deputati «vi rendete certamente conto che per portare a termine questa lotta non intendo far appello a un aiuto straniero»); poi giustifica la propria condotta con Ie consuete menzogne. «Per la prima volta, questa notte, truppe regolari polacche hanno aperto il fuoco contro il nostro territorio» annuncia il FUhrer denunciando il falso attacco polacco alla stazione radio di Gleiwitz. «A partire dalle 5.45 noi abbiamo risposto al fuoco». Concludendo il discorso, Hitler nomina suo successore Goring e aggiunge . che, dopo questi, verra Hess: «D'ora in poi io sarò il primo soldato del Reich. Ho indossato di nuovo quest'uniforme e non me la togliero più prima che la vittoria sia raggiunta». E qui fa una profezia destinata ad avverarsi: «Altrimenti non sopravvivero all'esito di questa guerra».
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