Le vittorie del Giappone; poi l'esempio dato dalla Cina, contribuirono molto a questo «risveglio». Tale risveglio si produsse inevitabilmente a spese degli Alleati che possedevano imperi coloniali -Gran Bretagna, Francia, Olanda -,ma fu incoraggiato sia dalla politica anticolonialista di Roosevelt, che su questo punto si scontrò con Churchill, sia dalla propaganda dell'Unione Sovietica e dei partiti comunisti.
Era d'altronde difficile per l'Inghilterra, entrata in guerra per la libertàdei popoli minacciati dall'imperialismo nazista, e per la Francia e l'Olanda che si battevano per la propria liberazione, non tener conto delle aspirazioni dei popoli che componevano i loro imperi. Tuttavia, Churchill non volle «divenire l'affossatore dell'impero britannico»: egli rifiutò ogni promessa di indipendenza all'India, e combatté i tentativi di dissidenza in Irak e in Egitto.
In Asia il comportamento dei giapponesi volse talvolta contro di loro i nazionalisti indigeni -soprattutto nelle Filippine e in Birmania. Le colonie cinesi dell'Insulindia e della Malesia erano focolai di opposizione.
In Indocina, il Viet-minh cercò di bilanciare la lotta contro il vecchio colonizzatore e il nuovo. In Indonesia, i giapponesi cercarono di regnare opponendo tradizionalisti musulmani e giovani riformatori. A dispetto degli scontri e dei malintesi, persistette una complicità dei popoli di colore contro gli invasori bianchi; prima di evacuare le località,gli eserciti giapponesi diedero armi e poteri ai nazionalisti, rendendo così molto difficile il ritorno dei colonizzatori europei, soprattutto in Indonesia e in Indocina.
Le lotte che si svolsero in Africa del Nord, nel corso delle quali i due campi, uno dopo l'altro, persero la faccia, incoraggiarono la ribellione degli arabi. Il governo di Algeri dovette promettere l'indipendenza alla Siria e al Libano e accordarla, in effetti, nel corso stesso della guerra; i nazionalisti algerini, che non si erano mossi al tempo di Vichy, cominciarono ad entrare in agitazione dopo lo sbarco americano, e il governo provvisorio dovette promettere ampie rifonne. Tuttavia era difficile alla Resistenza francese, che rimproverava i suoi cedimenti al governo di Vichy, e che si batteva a sua volta contro i suoi nemici e contro i suoi alleati per preservare l'integrità tenitoriale della Francia, consentire a una diminuzione della sovranità francese. A Brazzaville, il generale De Gaulle aveva annunciato alle popolazioni nere, molto poco,inquiete sino allora, una maggiore autonomia, e non l'indipendenza. E piuttosto paradossale constatare che i nazionalisti arabi, in Irale o nell'Africa del Nord, per ostilità ai colonizzatori abbiano cooperato con la Germania nazista, quando la sua vittoria militare, che avrebbe imposto la propria ideologia, si sarebbe tradotta in una condizione ancora più dura per i popoli colonizzati. Comunque un grande slancio viene dato alla rivolta dei popoli colonizzati: anche in America latina, la rottura con l'Europa e una più stretta dipendenza verso gli Stati Uniti avevano provocato una maggiore ostilità verso gli yankees.
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