In Unione Sovietica non cambia nulla nelle strutture politiche; il partito comunista conserva sempre tutti i poteri, in tutti i posti di comando; è stato però creato un comitato speciale, chiamato Comitato statale per la difesa, sorta di Comitato di salute pubblica, che, senza possedere servizi propri, prende direttamente decisioni su tutte le questioni che gli sembrano meritevoli di attenzione; invia sul posto delegati muniti di poteri molto ampi per farle applicare; sul piano puramente militare, è responsabile delle operazioni il Gran quartier generale, la Stavka. In effetti, Stalin è onnipresente: dirige contemporaneamente il partito, il governo e le forze annate -ha preso il titolo di maresciallo; salvo, sembra, nei primi giorni dell'invasione, Stalin dà prova di un grande sangue freddo e di un duro realismo -"contano solo gli interessi del regime e del paese. Nei tre paesi alleati, con metodi propri di ciascuno, la guerra si personifica così in un solo uomo, paradossalmente un civile. Era dunque necessario che questi tre uomini si incontrassero, tanto più che una diffidenza reciproca li ispirava. In effetti, l'Unione Sovietica sopportava pressoché da sola il peso della Wehrmacht e Stalin se ne lamentava con amarezza; egli reclamava con insistenza l'apertura di un secondo fronte, di cui minimizzava le difficoltà. E per dargli parzialmente soddisfazione che gli americani si erano rassegnati a sbarcare nell'Africa del Nord. Era inoltre difficile far pervenire in Unione Sovietica materiale da guerra in applicazione alla legge «affitti e prestiti». La rotta per l'Oceano glaciale verso Murmansk era la più breve ma anche la più pericolosa, e le perdite furono a volte così elevate che gli inglesi si allarmarono e fermarono i convogli; gli Alleati occuparono allora, di concerto, l'Iran, ma il cammino era lungo, le strade ferrate e i camion insufficienti, i termini di inoltro eccessivi. Churchill aveva potuto fornire a Stalin, che non se ne era accontentato, solo promesse, e la firma di un'alleanza ventennale! Inoltre quando i tedeschi erano alle porte di Mosca, Stalin non aveva nascosto ad Eden che non intendeva perdere i guadagni territo":' riali procurati dal patto russo-tedesco; pretese di cui la Polonia avrebbe fatto una volta di più le spese. Certo, per il momento si trattava solo di parole. Gli angloamericani temevano molto di più una disfatta irrimediabile dell'Armata rossa che non un nuovo accordo tra la Germania e l'Unione Sovietica. Pertanto Churchill e Roosevelt non volevano scontentare il loro partner in un'alleanza che un diplomatico americano ha definito· «strana»
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